L’aumento di casi di contagio da Covid-19 ha scosso per la seconda volte l’Europa, e praticamente tutti i paesi si sono dovuti organizzare per la famigerata seconda ondata.
Nonostante le notizie rassicuranti sui vaccini, la mascherina è l’accessorio che oggi ci protegge maggiormente, insieme alla pulizia delle mani e al distanziamento sociale.
Di mascherine però ne esistono di tanti tipi. Quali sono le migliori? Vediamolo insieme!
Mascherine chirurgiche
La mascherina chirurgica è sicuramente il tipo più diffuso. Il calmiere sui prezzi prevede un costo massimo di 0,50 euro per pezzo.
Le indicazioni per usarla correttamente sono:
- Lavare le mani prima e dopo averla maneggiata
- Toglierla e metterla solo dagli elastici
- Buttarla ogni 4/6 ore, o appena è umida
- Non riutilizzarla e smaltirla in contenitori con il coperchio
- Quando la si indossa non toccarla sulla parte frontale
Questo tipo di mascherina protegge gli altri da noi, nel 95% dei casi. Noi, però, siamo protetti dagli altri sono nel 20/22% dei casi, e non per le particelle molto sottili dette aerosol.
Si adatta all’uso quotidiano per la sua leggerezza e praticità d’uso, ed è ovviamente l’unica permessa nei luoghi di lavoro e in ospedale.
Il suo principale difetto è nello smaltimento: gettarla per strada è un pericolo sia sanitario che ambientale. Usa sempre il cestino della spazzatura e non abbandonarla in giro!
FFP1, FFP2 ed FFP3 senza valvola
Questo tipo di mascherina è più professionale. La protezione è alta sia per noi che per gli altri: tra il 70 e il 98% dei casi, sia in entrata che in uscita, a seconda del modello.
Il costo è però più elevato ed è necessario che siano riservate alle categorie a rischio: le autorità, i medici e i pazienti anziani o deboli.
Per l’uso valgono le stesse regole della chirurgica: non sono riutilizzabili, vanno cambiate ogni 4/6 ore e devono essere maneggiate con cautela dopo l’uso, perché possono disperdere virus nell’ambiente e sulle mani. Anche questo tipo di mascherina costituisce un rischio ambientale, perché è monouso e crea grandi quantità di rifiuti.
FFP1, FFP2 ed FFP3 con valvola: le mascherine meno indicate
Questo tipo di mascherine ha il vantaggio di avere una valvola, che non fa appannare gli occhiali ed evita le difficoltà di respirazione.
La valvola però non filtra il respiro, e rischia di disperdere nell’ambiente i virus e i batteri. Dunque, protegge molto bene chi la indossa, ma mette in grave rischio gli altri. Si parla infatti di percentuali di filtraggio pari a massimo il 20%: davvero molto poco, specie se pensiamo che questi prodotti sono costosi in confronto alle mascherine chirurgiche.
Antismog
Le mascherine antismog sono generalmente dotate di un filtro con carboni attivi. Sono utilizzate in città per proteggersi dalle emissioni delle auto o dei riscaldamenti domestici. Sono diventate famose nel mondo quando, nei paesi dell’Est del mondo come Cina e Giappone, le persone le usavano quotidianamente molto prima del Covid-19 per proteggersi durante le attività all’aria aperta, in strada e sui mezzi pubblici.
Questo tipo di mascherina è riutilizzabile e vanno solamente cambiati i filtri e lavato il prodotto con acqua calda e sapone. Si tratta di una scelta sicura ed ecologica, ma è bene fare attenzione alla taglia: più è aderente al viso, più protegge. Nel caso, è meglio accorciare o tagliare la barba per garantire maggiore aderenza.

In stoffa
Le mascherine in stoffa sono diventate molto popolari nel momento in cui quelle chirurgiche scarseggiavano. Sono ancora le più scelte dalle persone che dovrebbero cambiare la mascherina monouso troppo spesso, con grossi costi, oppure attente all’ambiente.
Per essere realmente protettive devono essere composte da tre strati filtranti e utilizzate correttamente, con mani pulite prima e dopo, senza venire toccate sul davanti o portate lasciando scoperto il naso.
La pulizia della mascherina in questo caso è fondamentale. La mascherina deve:
- Essere lavata almeno una volta al giorno con acqua calda (almeno 60 gradi) e sapone, meglio se in lavatrice, per igienizzarla
- Essere fatta asciugare al chiuso, lontano da fonti di calore e dalla luce solare
- Se prescritto dalle istruzioni sulla confezione, va stirata per riattivare il potere filtrante
- Dopo un certo numero di lavaggi, va completamente sostituita. Bisogna sempre fare riferimento alle istruzioni della mascherina
L’ISS ha certificato le capacità protettive delle mascherine di stoffa solamente per 40 aziende. Per tutte le altre il potere filtrante non è sufficiente e le rende paragonabili ad un capo di abbigliamento.
Si tratta di una scelta opportuna per chi non lavora fuori casa, non usa i mezzi pubblici e in generale è molto protetto dall’isolamento e dal distanziamento. Per chi lavora a contatto con il pubblico è meglio preferire i modelli più protettivi come la mascherina chirurgica e le FFP1, 2 e 3 senza valvola.
Tu quale mascherina stai utilizzando? Raccontacelo in un commento!